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"Cinque pezzi difficili. Incontri con la psicoanalisi" è un libro in cui si annodano e si snodano, in una trama stratificata e puntiforme, i fili della femminilità, della scrittura e dell'esperienza psicoanalitica. A fare da sfondo a questa tessitura il Seminario XVIII di Jacques Lacan dal titolo intrigante: Di un discorso che non sarebbe del sembiante; seminario che ne inaugura l'ultimo insegnamento di cui la scrittura e la femminilità costituiscono il nuovo cardine. Prendono corpo, in questa trama, le letture che le autrici operano tra letteratura e poesia, attingendo a stralci o a testi più corposi di Paul Celan e Giacomo Trinci, Alda Merini, Primo Levi, Marilyn Monroe e poi ancora Joyce, Woolf, Céline, autori che hanno segnato per ciascuna un punto di annodamento o di snodo, singolare e contingente, che evoca quel che la psicoanalisi insegna su come imparare a trattare il trauma mediante una scrittura inedita, come soluzione, bordo, ricamo intorno all'abisso del reale.